di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
In ambito penale-tributario, una delle fattispecie incriminatrici maggiormente ricorrenti è quella concernente le c.d. fatture false, la quale dà luogo al reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ai sensi dell’articolo 2 D.Lgs. 74/2000.
Una tematica particolarmente interessante concerne l’elemento soggettivo richiesto ai fini della configurabilità del reato di cui al citato articolo 2, il quale prevede che esso sia punito unicamente a titolo di dolo specifico.
Ciò significa che, ai fini della ricorrenza di tale reato, è necessario che il soggetto attivo: non solo si sia rappresentato ed abbia voluto tanto la registrazione in contabilità o la detenzione ai fini di prova di una fattura o di altro documento equipollente relativo ad operazioni inesistenti, quanto l’indicazione nella dichiarazione degli elementi passivi fittizi in esso rappresentati; ma anche che abbia agito al fine di evadere le imposte sui redditi o l’Iva.
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